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322 Giro del Mondo

gio, i marinaj, secondo il costume de’ Mori, lo posero all’incanto, appeso all’albero grande, per darlo a chi più ne offeriva. Un mercatante venuto in gara con altri, offerse sino a 22. Abassì (che sono 8. scudi di Napoli) e più il pesce si sarebbe alzato di prezzo, se più mercatanti vi fussero stati; essendo giunto tal volta a vendersene alcuno all’incanto trenta scudi. Il danajo si divise fra’ marinaj per un desinare.

La Domenica 12. ritornò il vento, ma contrario; onde poco cammino si fece tutto il giorno. Il simile accadde il Lunedì 13. Scoprimmo verso la sera dalla» parte di Levante un Petacchio, che si giudicò essere di Sangani corsali; onde il Capitano del nostro vascello mutò cammino, per isfuggirne l’incontro; cotanto timidi sono quei Mori. La notte ne tolse questa temenza; però ce ne diede una peggiore colla gran burrasca, che sopravvenne, e non solo continuò sino al dì chiaro, ma si rinforzò talmente il Martedì 14. con vento contrario, che obbligò gl’ignoranti Nicodà, e Piloto a perdere tutto il cammino fatto, ritornando in Kescimì. Era a vista nostra un vascello (che noi riputammo quello Ingle-


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