Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. II.djvu/69

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Del Gemelli. 41

Città vi sono ottime, e fresche acque, alle quali si scende tal volta per 50. e 60. gradi; e che vi è la Zecca a simiglianza di Erivan, ove quando io vi fui, si conjavano Abassì.

Per essere il Convento de’ Cappuccini vicino al Meidan, ogni sera al cader del Sole mi percoteva l’orecchio con dispiacevole concerto di tamburi, e trombe, per dare avviso, che ognuno serrasse la sua bottega, e che cominciassero le guardie a scorrere per gli Bazar. Nell’istesso tempo i Mullah gridano da i tetti (non già dalle Torri, come i Turchi) chiamando il popolo alla preghiera. Circa un’ora e mezza di notte poi s’udiva uno sconcertato tamburo, in segno che ogn’uno si ritirasse: e d’allora in poi non si può camminar senza lume, altrimente si va carcerato. Due ore prima del giorno tornava a suonar l’istesso tamburo, per avvertire i padroni delle botteghe, che le guardie già si ritiravano dopo aver girato per gli Bazar tutta la notte, e che ogn’uno guardasse il suo.

Il Mercoledì 16. il P. Giorgio di Vandome Francese, Superiore del Convento, mi condusse la mattina a vedere il Bazar fabbricato con gran spesa da Mirzà-Sa-


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