Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. III.djvu/14

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2 Giro del Mondo

animo del nojoso navigar turbato, ebbe forza di raddolcire. Se il racconto delle pregievoli cose in quel ricco paese, per comodo dell’umana vita, dalla Natura allogate, infinito diletto arrecar ne suole; pensate qual dovea essere il mio in vedendomi sul punto, d’averle co’ proprj occhi a discernere, ed a presenzialmente prenderne isperienza. Avuto adunque in Daman albergo nel Convento degli Agostiniani, e riavutomi in parte dal disagio della navigazione, mi diedi il Martedi 11. di Gennajo 1695. a far calare le mie robe dal vascello. Tanta e sì grande fu la gentilezza del Fattore di Portogallo, che se nel Congo non furono riconosciute per rispetto del Soprantendente; in Daman mercè di lui non s’apersero nè anche le mie valige. Egli con parole oltremodo cortesi, disse: che il suo desiderio fora stato, che io vi avessi portato il valore di cento m. scudi, che come forestiere, nè anche mi avria fatto pagar dritto di dogana; perche se stato fussi Portughese, mi saria stato d’uopo pagare il dieci per cento (che pur troppo avrebbe importato a dire il vero) a quei Gentili, che teneano in affitto la dogana. In fatti, quando io raccontai questa generosi-