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124 Giro del Mondo

ne, Principi, e plebei non truovano maggior diletto, che di masticarne tutto il dì nelle conversazioni; nè si principia, o termina visita senza il complimento di questa erba. Non se la pongono in bocca, se prima non masticano la recca di sopra descritta, per temperare con la freschezza di questa (come dicono) il calore dell’altra; anzi sopra la fronda del Betle, pongono un poco di gesso, o calce liquida, per colorirla, e mitigarne il pungente sapore. In niuna parte d’Asia se ne consuma meglio, che nell’Isole Filippine; dove la Recca e tenera, e facile al masticare, e’l Betle ottimo. I Spagnuoli fanno un composto, (che dicono Buyo) dell’una, e l’altra erba con gesso; e ne portano dentro picciole scatole ben lavorate, per rugumare ad ogni momento, come bovi, per le strade, e in casa. Rende il Betle le labbra così morbide, rubiconde, e leggiadre, che se le dame Italiane potessero averlo, lo compreriano a peso d’oro.

I fiori, e gli alberi sin’ora descritti sono i migliori dell’Indostan; però ve ne sono molti altri da non dispregiarsi. Ne chiamano uno Punà, così alto, e diritto, che può servire per albero di vascello. Pro-


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