Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. III.djvu/191

Da Wikisource.

Del Gemelli. 145

chè vedendo un Gatto vicino al fuoco, tenne con la bocca la di lui testa; e poscia della branca del medesimo servissi, per cavarne fuori il cocco, che tuffato nell’acqua, e rinfrescato poi si mangiò; non senza risa del Portughese, in vedendo il Gatto tutto il dì miagolare per lo dolore della cottura.

Da questo grande appetito c’hanno le Scimie del cocco, hanno apparato gl’Indiani a prenderle. Fanno essi un buco su tal frutto, dove ponendo la branca la Scimia, per trarne la polpa; quando viene il Cacciatore, non potendola cavar fuori piena, nè volendo il cibo abbandonare, si contenta di rimaner presa. Nè è vero quel che si dice, che se in campagna se ne uccide alcuna, le altre corrono addosso all’uccisore; perche quando io ne facea cadere, le altre fuggivano.

All’alba il Mercordì 9. mi posi in cammino per foltissimi boschi, e dopo otto cosse pervenni appiè della montagna di Balagati; dove trovai le guardie, e Doganieri così amici dell’altrui, che per due filze di perle si presero dodici Rupie. Salita ch’ebbi per lo spazio d’otto miglia, di orridi e folti boschi, la monta-

     Parte III. K gna