Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. III.djvu/24

Da Wikisource.
12 Giro del Mondo

che tengono ale di vispistrello, e volano, e saltano d’un’albero in un’altro, benche molto distante; vacche, e cavalli selvaggi. Tigri ve n’ha di tre spezie, cioè Bibò, Citò, e Reale, ciascheduna differente dall’altra nella grandezza del corpo, e varietà delle macchie. Come che elleno vanno sempre mai in traccia de’ cinghiali; questi dalla natura insegnati a difenderli, si voltolano nel fango, e si asciuttano al Sole tante fiate, sin che quella scorza sia divenuta ben dura. In sì fatta guisa armati, invece di rimaner preda, sbranano sovente, coll’acute zanne, le Tigri; imperocchè dando elleno coll’unghie nell’indurito fango, lunga pezza si dibattono per trarnele fuori; e così danno tempo al Cinghiale di ucciderle.

I Portughesi usano di cacciar le Tigri in due maniere: l’una è, ponendosi in» aguato dentro un fosso, vicino l’acqua, dove denno venire a bere; l’altra, andando in una carretta, tirata da bovi lentamente per lo Bosco (che lo permette il terreno, e l’altezza degli alberi) ed indi tirando sulle fiere. S’ingegnano però con ogni studio di colpirle nella fronte, perche se al primo colpo non rimane la Tigre abbattuta; tale è la sua fierezza, ac-


cre-