Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. III.djvu/339

Da Wikisource.

Del Gemelli. 293

lo della Costa; e lasciato lo schiavo in guardia della provvisone da bocca, passai in Goa, per ottenere altra licenza dal Santo Officio, d’imbarcare il Nero sul vascello della Costa, in caso che i vascelli arrenati si rendessero inabili al viaggio; e l’ebbi con gran fatica, per la cagiona suddetta.

Mentre io era ancora in Goa, il V. Re, fatti venire molti Parao, e Balloni, andò egli in persona, a far tirare (coll’ajuto della piena) i vascelli; quali usciti dal Banco, rientrarono, per far di nuovo l’acqua, che aveano buttata per alleggerirsi. Il buon Piloto, e Contramestre del nostro vascello, aveano gettata altresì la provvisione, e frutta de passaggieri; ma non la loro, che poi si mangiarono a crepa pancia. Licenziatomi di nuovo dal Padre Prefetto Galli, e dal Padre Visconte, rivenni al vascello, e vi riposi le valige; però non seppi, che aveano gettato in mare tre miei gran canestri di manghe, altrimenti mi sarei provveduto d’altre frutta.

Non uscimmo fuori il Giovedì 19. per mancanza de’ Piloti della Città; ma sul far del giorno il Venerdì 20. con un buon vento Maestro, si fecero in Mare il nostro vascello del Rosario, il Pumburpà,


T 3 e quat-