Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. III.djvu/69

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si passa in una grotta, o camera di 16. palmi in quadro; e poi in un’altra di 12. dove è un grande Idolo sedente, che tiene le mani sul petto.

Scendendosi poi 20. gradini si truova un piano, dal quale si entra (montando quattro gradi a sinistra) in una volta, in cui sono quattro pilastri, alti 12. palmi; fra gli spazj de’ quali si può entrare in tre picciole grotte, fatte nella stessa rocca.

Più in giù 10. gradi si truovano altre grotte tagliate nel sasso, con picciole cisterne, l’uso delle quali non si puote in alcun modo conghietturare: se pure non si volesse dire, che tutte si fatte concavità servissero per abitazione degl’Idolatri. Si narra solamente, che sì gran lavoro fusse dato fatto con immensa spesa da Alessandro il Grande, che della stessa Religione si era.

Sceso dall’alta rocca montai a cavallo con buon’appetito (avendo fatto quel giorno un’involontario digiuno) e mi posi di fretta in cammino, per dar triegua alla fame. Incontrai nel ritorno molte mone, e simie, che stavano nel cammino; e volendone uccidere una, il Gentile mi pregò a non farle male. Vidi in


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