Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. III.djvu/80

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64 Giro del Mondo

la persona. Posta quindi mano alla spada, e combattendo coll’assalitore, gli diede ben cinque stoccate; le quali non facendo effetto, incontrandosi in una camicia di maglia, gli diede un gran fendete sul capo, e con un roverscio gli tagliò la faccia, e fecelo cadere a terra. Allora presolo per gli capelli, gli salì sopra co’ piedi, in atto di porgli la spada nel seno; ma richiestagli da Tristano in dono la vita, generosamente glie la concedette; dicendo, che non voleva macchiarsi le mani in sangue sì vile. In questo mentre venne fuori il figlio di Tristano, ed un’altro mulato (così si chiamano i nati di bianco, e nera), e con due altri colpi di beccamarte, posero più palle nel petto del Generale; a segno che gli ruppero in più pezzi la veniera (come chiamano gli Spagnuoli, la gioja dell’abito cavalleresco) però tuttavia reggendosi in piè, e schermendosi; gli fu sopra uno schiavo, e passogli il fianco con una zagaglia (arma della costa di Mozembiche): non andò impunito però dalla sua malvagità, perche il Generale valorosamente, con un roverscio gli aperse il ventre, onde la notte se ne mori. Essendo per spirare il Macciao s’avvicinò al palanchino, e accomodata, si


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