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130 Giro del Mondo

cate d’un marmo bianco, del quale il tempo aveva consumato il pulito, e la bellezza. Un di questi cortili era traversato da un ruscello d’acqua, ove si passava per piccioli ponticelli di marmo bianco. In fine la bellezza di questo palagio consiste in una quantità di fabbriche, cortili, e giardini posti per ordine: dove il tutto è veramente ragguardevole, e maraviglioso.

Il trono dell’Imperadore stava in mezzo ad un gran cortile. Sorgeva in quadro con la prima base d’una strana larghezza, e circondata tutta all’intorno di balaustrata di bianchi, e finissimi marmi. Sopra il primo piano cinto ancor d’altra somigliante balaustrata, alzavasi il secondo della medesima guisa, ma alquanto più stretto: e si giva menomando la gran fabbrica sino al quinto piano: dove vedevasi una maravigliosa loggia coperta, il cui tetto era di tegole dorate, e sostenuto da grosse colonne di legno invernicate: e quivi entro era il trono dell’imperadore. Gran vaghezza facevanmi all’occhio quelle cinque balaustrate, spezialmente allora, che percotendovi il Sole, ne riflettevano intorno vivamente i raggi.

Stava l’Imperadore entro quella vaga


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