Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. IV.djvu/185

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Del Gemelli. 159

re de’ Bonzi, e quanto altro vale ad onorar le ceneri, e consolarne lo spirito: perciò queste lor cerimonie son tutte operazioni politiche in grazia de’ vivi per bene ammaestrargli, non già a riguardo de’ morti, perciocchè credano di loro giovare; in tanto, che quelle non si trascuran da loro, benché non credano all’immortalità dell’ anime. Poiché oltre al pubblico danno, che ne seguirebbe, se senza il freno del timor dell’altra vita avvezzasser le genti a viver alla scapestrata, eglino nocerebbono ancora in gran parte a sè stessi, insegnando a’ propri figliuoli il non usar verso loro quelle espressioni di riverenza, e d’amore, che vedrebbon da essi negate a’ loro Padri.

Vero è nondimeno, che parendo a’ più saggi per l’una parte insopportevol cosa ad udir, che gli uomini, e le bestie quanto alla durazion del vivere, vadan del pari; anzi che molte di quelle gli avanzino, e tal’una d’uno, e forse di più secoli: per l’altra parte non parendo loro l’immortalità esser condizion di natura, ma ricompensa di merito, han sopracciò ritrovata una nuova filosofia somigliantissima a quella degli antichi Stoici, cioè


che