Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. IV.djvu/212

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186 Giro del Mondo

vergli, che quella s’emendasse, o moderasse; di maniera ch’ebbi da firmarla.

Nel dì seguente l’Imperadore mandò a dire a’ Padri, che non si sconfortassero, e che avesser patienza senza precipitare il negozio.

Agli 11. fu giuridicamente intimato il decreto a’ Padri. Si chiamò alli 18. l’Imperadore il Sosàn lao-ie suo socero, Tartaro di nazione, ed Avo dei Principe giurato successore alla Corona; e facendosi saper ciò, che passava intorno alla risposta data al memorial presentato da’ Padri; colui con prontezza Tartara gli rispose, che non doveva Sua Maestà permetter tal’ingiustizia, ma ch’era bene in ciò usar della sua autorità; e per persuaderlo ricordogli i servigi fatti all’Impero dagli Europei senza esserne guiderdonati: e ch’allora una cosa tanto giusta, com’era la pubblicazione della lor legge lor si negava, essendosi sperimentata cotanto buona, e conforme alla ragione. E proseguendo il ragionamento soggiunse: Volesse pur Iddio, che fusse tutto il Regno di Cristiani; che si risparmierebbe la spesa di tanti soldati per guardarlo da’ ladri, e ribelli; poiche nelli trenta, e più anni, che governa V. M. non s’è inteso ri-


chia-