Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. IV.djvu/225

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Del Gemelli. 199

lo Tartaro a vicinanza de’ Moscoviti, e in prima con poco senno per porgli in timore squadronò loro in fronte il nerbo della cavalleria: quindi orgogliosamente fattosi innanzi disse loro: Il mio Imperadore per sua grazia vi concede la pesca nella tal parte sola del Lago. Alle quali altiere parole i Moscoviti risposero per beffa, che di ciò non avevan grado alcuno all’Imperador della Cina, perciocchè eglino già l’avevano: e sdegnati tosto si volser dietro senza voler più udirne parola di pace.

Rimase afflitto il Tartaro in veder rotto il filo del trattato, temendo nel ritorno d’andarne a rischio della persona; poiche ben sapeva quanto fosse a cuore all’Imperadore di stare in buona rispondenza co’ Moscoviti, non già per timor di loro, che non possono porre in piedi più di dieci mila soldati, ma per lo solo riguardo di non accrescersi le forze dell’Eluth Tartaro d’Occidente: il quale è sempre in guerra con l’Imperadore, infestando con continue scorrerie la Tartaria Imperiale. E benche il Re della Cina tenga maggiori forze, nondimeno non son sì buoni soldati i Cinesi, come i Tartari, avvezzi ad ogni disagio, i quali


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