Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. IV.djvu/361

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Del Gemelli. 335

la convenevolezza in ogni azione, che debba farsi; e ciò non già riguardando la dignità, e’l merito delle persone, che si onorano, ma più tosto per soddisfare a una cotal vaghezza, che tutti hanno di mostrarsi, la più costumata, e gentil cosa del Mondo. Imperocchè eziandio colla più sordida gente, (sia tale per nascimento, o per condizione di suo mestiere) adoprano forme di ragionare tanto nobili, e sollevate, che di me, no potrebbe contentarsi un Principe: come a dire al mulattiere dan titolo di gran bacchetta; e’l chiamarlo per lo vero nome, che ha, sarebbe un gravemente offenderlo; e così ogni altro mestiere ha la sua propia, e nobil forma di nome: e se alcuno non ha contezza della condizione di colui, col quale ragiona, si tien sull’universale onorevole, e gli dà titol di fratello. Evvi poi oltreacciò un particolar vocabolario, per per nominar le cose propie, sempre avvilendole, e le altrui magnificandole; e’l ragionare altrimente, sarebbe un grave errore, non di favella, ma di creanza, e vero barbarismo. Fino a gli allevati alla rustica dentro le selve, hanno del gentile, assai più che altrove i nati nelle Cit-


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