Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. IV.djvu/374

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348 Giro del Mondo

ve n’è il vocabolo; imperocchè volto di donna mai non se ne vede, nè in finestra, nè altrove; perche quasi tanto sarebbe una Cinese esser veduta, quanto mezza violata.

Con tutto che la Cina possa dirsi il paese de’ Pretendenti; non ve n’essendo altro simile al Mondo, dove ogni uomo, avvegnache di abbiettissima condizione, non istimi d’avere inviolabil dritto, di divenir maggiore degli altri; e, se ve’l portano i meriti del sapere, di salir sino a quelle eminentissime dignità, oltre le quali non vi è altro di sublime che la Corona Reale: nulla però di manco sanno assai ben nascondere l’emulazioni, le invidie, i rancori, e le mortali nimicizie con apparenze d’amore; e per molto che sia l’odio, in che s’hanno, mai non mancano l’un all’altro d’inchinarsi, inginocchiarsi, ed appressar la fronte al suolo, secondo che la dignità, e’l posto richiede: così stimando far da uomini, e mostrarsi franchi d’animo, e ben costumati. Corre poi fra di essi un principio, che il venire all’armi non è cosa da uomo; e che la guerra non è altro, che una fierezza ridotta a regola d’arte, della quale mancan le fiere. Propria dell’uomo esser l’u-


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