Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. IV.djvu/387

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Del Gemelli. 361

terreno; nè in tutto l’Imperio ne rimane palmo inculto. Usano alcuni artificiosi aratri, in modo che ponno esser tirati da un Bufolo solo: e con pari industria irrigano il terreno, con macchine, che traggono l’acqua dal basso letto de’ fiumi. Altri, per procacciarsi il vitto, insidiano la vita a’ pesci, non solo con quantità, e diversità di reti, ami, e laberinti di ramuscelli nell’acque; ma adoperano eziandio uccelli, come i nostri corvi marini, o natatori; da’ quali non ponno avere scampo, quantunque si nascondessero fra l’arene. L’uccello non si approfitta, che de’ piccioli; perche gli scaltri Cinesi gli pongono al collo un’anello, acciò non possa ingoiare i grossi.

A gli uccelli medesimi tendono reti, lacci, ed altre invenzioni, per farne preda. Le oche silvestri tanto tanto maliziose, nel guardarsi da’ cacciatori, difficilmente scampano dalle lor mani; perche, per ingannarle, pongono nelle lagune, e fiumi, dove vanno, alcuni vasi di creta galleggianti; a’ quali, poiche veggono, essersi accostumate l’oche per alquanti giorni, vi fanno due buchi. Quindi postisigli in testa, entrano con tutto il corpo nell’acqua; sicchè sembri, che i vasi


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