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| Del Gemelli. | 363 |
CAPITOLO TERZO.
Abiti, Armi, e Monete de’ Cinesi.
Rima che cominciassero a dominare i Tartari, portavano i Cinesi lunghi i capelli, avvolgendogli dietro la testa, alla maniera delle nostre contadine (però senza treccie) e facendone un grosso pomo, nel quale passavano lunghi spilli d’argento, così per sostenerlo, come per ornarlo; onde si veggono anche oggidì la Malaca, e in altri, luoghi, di questi Cinesi, che si dicono di capello: ma dopo l’Imperio del Tartaro, fu ordinato a tutti, in pena della vita, di tagliarsegli; e di andare alla miniera Tartara, colla testa rasa, e un ciuffo, come usano i Maomettani; con questa differenza però, che i Cinesi lo portano intrecciato, e lungo talora sino alle gambe. Vietò anche la pomposa veste, con maniche larghe, per introdurre la Tartara; ciò che i Cinesi sentirono, e sentono ancora dentro il cuore. L’abito adunque Tartaro, che si usa oggidì in Cina, è, di State, un Maózu, o berretta di figura conica, delicatamente
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