Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. IV.djvu/480

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448 Giro del Mondo

do a perfezione un’ingegno, per estingucre il fuoco, che, a forza di uomini, e di vento, buttava l’acqua cento palmi in alto.

Questo Padre erano trent’anni, che dimorava in Cina; e come persona diletta dall’Imperadore, ebbe l’onore d’accompagnarlo quattro volte nella Tartaria. Avea egli corso per più parti del Mondo, da Europa in Cina, et indi di nuovo in Europa, accompagnato da varie disavventure. Rimase una fiata schiavo de’ Malaj, perdutosi il vascello nello stretto del Governador: nell’Indie di Portogallo più tempo stette assediato dal Savagì, con pericolo di perder la vita, e la libertà: e perciò non v’era uomo al Mondo, che potesse, più di lui, dar buone notizie degl’Imperi di Cina, e Tartaria, e di tutta l’Asia; tanto più, che parlava perfettamente la lingua Tartara, e Cinese. Io lo pregai, che proccurasse di giovare il pubblico, dando in istampa qualche relazione delle cose da lui vedute; ma mi rispose, che havendo lette (l’ultima volta, che passò in Europa) tante buggie, che s’erano pubblicate della Cina; per non rimproverar molti autori di mensogna, s’era astenuto di dare alcuna cosa in


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