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478 Giro del Mondo

facemmo 140. ly; onde la sera giugnemmo alla Guardia di Xyàcchèu. Passato la Domenica 22. il secondo stretto de’ monti (dove è una Pagode grande, con altre picciole, fra le rupi, e l’ombra d’alti alberi) continuammo il cammino, con poco vento, ma con gran caldo; benche fussimo nel rigore del verno. S’osserva ciò nella Cina, per gli differenti climati. In vicinanza de’ monti Settentrionali, fassi molto sentire il freddo, sino a Nanganfu; e quindi il caldo verso Mezzo dì. Sul tramontar del Sole incontrammo tre grandi barche, ben coperte, con varie bandiere, ed insegne, all’uso del paese, perche vi andavan dentro Mandarini. Usano anche i nostri Missionarj Europei di queste apparenze, per far la missione con frutto, e decoro; perche i Cristiani Cinesi sono molto affezionati a tai pompe esteriori. Rimanemmo dopo 140. ly in Quanti keu, dove parimente si fermarono i suddetti Mandarini, che andavano incontro al Titù. Salutatongli i soldati, che gli stavano attendendo a terra, con pù tiri di spingardi.

Intolerabile fu il caldo del Lunedì 23. Lasciata a sinistra, fra l’ombra d’infiniti alberi, la ben popolata Villa di Seutan, ci


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