Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. IV.djvu/69

Da Wikisource.

Del Gemelli. 47

oziosa la terra. Desinai à mezzo dì in un’Osteria: ed appresso per lo caldo riposai in altra. Quantunque la montagna per due miglia di salita, et altrettante di scesa fosse precipitosa, la feci nondimeno in sedia; perciòche i facchini, che mi portavano, eran ben forti: et io mi stava alquanto infermo. Aprì il passo a questo monte un tal Vùen, mentre era Mandarin di Nanganfù, anche con l’aiuto di quello di Nanyunfù, che tagliò similmente per la sua parte l’impraticabile monte; per mercè del cui beneficio vi ferono i Cinesi a que’ due Mandarini una Pagode nel mezzo con le loro statue, adorandoli sicome Idoli. Smontata la montagna dopo due miglia giunsi in Nanganfù, tre ore prima che si facesse notte; alloggiai nella Casa de’ Padri Riformati Spagnuoli; e benche non vi stesse il padre, essendo andato fuora per la Diocese di sua Missione; i Serventi nondimeno mi complimentarono con grand’attenzione, et umiltà.

Niuna Missione di quante ne sono in Cina, è miglior di quella, che vi mantiene la pietà del nostro Monarca delle Spagne: il quale dopo aver speso da mille pezze d’otto a porre un Missona-


rio