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268 Giro del Mondo

amendue co’ ferri a’ piedi.

Dopo mezza notte, il Giovedì 9., cominciò a spirare Scirocco fortemente; onde parve a’ Piloti, circa mezzo dì, di partire; perocchè non si può uscire dall’Emboccadero (chiuso sempremai da Correnti impetuose) che con un vento, il quale abbia più forza di esse. Questo Emboccadero è otto leghe lungo; quattro, cinque, e dove sei largo. E’ chiuso a guisa d’un cortile, da una parte dalla Costa dell’Isola di Manila, dall’Isole di Borias, Ticao, e Masuate; dalle sei Isolette de los Naranjos disabitate, dalla fertile Isola di Capul (dagl’Indiani detta d’Ava) dalle Alupores, e finalmente dalla Costa Occidentale di Palapa: dall’altra parte dall’Isola di Maripipi (abitata da Talaxi) Tagapola, Mongol, Kamanda, e Limban quayan, che tutte insieme, per qualunque parte si voglia uscire, rendono difficilissimo il passo, per andare in America.


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