Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. V.djvu/370

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354 Giro del Mondo

dicossi esser l’Almirante, e’l petacchio dell’Armata del Perù, che venivano a prendere il Conte di Cañette nuovo V. Re. Desinai la mattina con D. Francesco Mecca; e mentre eravamo ancora a mensa, sentissi un tiro di cannone: e dimandatolo io della cagione, mi disse, che serviva, acciò le navi, che venivano, s’erano amiche, intendessero, che poteano entrare in porto; se altrimente, che sapessero, starsi dagli Spagnuoli con vigilanza, e coll’armi in mano. A fine d’averne qualche contezza, fu mandato dal Castellano il Sergente maggiore Arambolo, collo schifo del nostro vascello, a riconoscerle; poiche, quelli de’ due petacchi del Perù, dimoranti in porto, non erano a proposito. E qui fie bene, che faccia alquanto di posa allo scrivere, per ripigliare il filo del mio viaggio, con maggior lena, nel seguente ultimo volume.


Fine della Quinta Parte.


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