Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. VI.djvu/23

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Del Gemelli. 3

gli antichi, allor che scrivendo fan giudizio delle loro cose, e una straordinaria sciocchezza de’ moderni, a volerne far tanto rumore. Venivano allora alcuni scioperati, e talora scellerati in riputazione d’Iddii, per ogni qualunque azione, a comun prò eseguita: ogni quattro palmi di terreno facevano un Reame: ogni due, o tre legioni di Romani (meno vantatori certamente de’ Greci) erano un grande esercito; e pure una legione non solea eccedere il numero di sette mila soldati. Io non voglio quì andar divisando tutte le macchine inventate a’ di nostri, nè le, veramente maravigliose, imprese a glorioso fine condotte; ma solo mi par, che debba porsi in considerazione, come sarebbono rimasi confusi que’ buoni Poeti, ed Istorici antichi, se avesser voluto (nell’altro secolo passato risorgendo) colle dovute parole ragionare dello scoprimento d’America, e delle ricchezze quivi dalla Natura allogate. L’esser celeste, divino, o le più alte parole, che possano invenirsi, avendole essi già usate per azioni poco men che da nulla; non avriano potuto poscia loro parere sufficienti, a voler lodare il coraggio del Vespucci; e a fare una qualche idea d’un paese, ove


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