Pagina:Giuseppe Aliani, Educazione della donne 1922.djvu/111

Da Wikisource.

— 105 —

e il luccicar delle rare gemme: ma sovra tutto quegli atti, quei cenni, quelle guardature amorose le commuovono in mille modi la fantasia. Alla quale, accendendosi vivo e subito il desiderio, ella pur vuole avere chi la vagheggi, ed aspira al vanto d’essere guardata e tenuta bella. Onde gli usati studi (e le usate occupazioni casalinghe, aggiungo io) piglia in fastidio; poco dei libri, molto è sollecita dello specchio; e lisciandosi ed azzimandosi, non ricorda che la modestia è il più caro ornamento d’una fanciulla e che la donna venne da Dio creata a reggere col senno ed a rallegrare con la bontà la famiglia, non a far getto fra le festose brigate del tempo, del nome e forse ancor del pudore».

Non pare che i balli moderni eccitino pericolosamente i sensi e le basse passioni e turbino la purezza e la serenità della mente e dell’animo?

Strani costumi sono ancora conservati dalla società moderna! Come? Noi che ammazzeremmo un uomo che si permettesse di stringere al seno una nostra figlia o la nostra consorte, dobbiamo ritenere lecito che la stessa cosa si possa fare impunemente ballando? Ma la civiltà lo permette — sento dirmi. Oh benedetta civiltà! Io non comprendo perchè sia stato conservato lungo i secoli e raffinato l’uso barbaro del ballo. Non ha forse l’uman genere altri modi per esprimere la propria allegria, la propria contentezza?

Ma a che pro questa domanda? Non sarebbe il ballo l’unico costume strano che la civiltà ha conservato e perfezionato. Non è forse permesso anche dalla civiltà moderna, anzi sancito dal codice di cavalleria, che un uomo, offeso gravemente nell’onore da un altro,