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femminili di aziende rurali e industrie agrarie, delle quali si sente dappertutto il bisogno, affinchè le donne possano giovarsene pel benessere delle famiglie.

Per me, una riforma urgente dell’istruzione secondaria femminile sarebbe quella dei vigenti programmi delle scuole complementari e nodali, della quale ho parlato in altro capitolo precedente.

I programmi delle scuole complementari hanno bisogno, come ho già detto, di essere sfrondati per restringere la coltura generale a ciò che è necessario a completare l’istruzione delle classi elementari femminili superiori, e per aggiungere ciò che può giovare alla donna per il governo della casa e per adempiere la sua missione speciale di madre di famiglia e educatrice della prole. Quelli della scuola normale femminile hanno bisogno di essere modificati in maniera da essere in perfetta armonia col fine che si deve raggiungere.

Accennando ad argomenti già trattati, è necessario ribadire qui alcune cose.

Se il fine della scuola normale femminile è quello di preparare buone maestre e nello stesso tempo buone madri di famiglia, perchè l’una cosa non esclude l’altra, a cui è strettamente connessa, tutto ciò che mira direttamente a questo fine deve avere nei programmi la parte più importante; il resto deve’ stare come parte accessoria, specie se non può servire neppure indirettamente di aiuto al fine medesimo. Mi pare quindi che la scuola normale debba prendere nell’ultimo biennio di essa uno spiccato carattere professionale, lasciando quello di una scuola secondaria di coltura generale, e che i programmi debbano corrispondere a questo