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ogni Stato civile, anche alla donna la libertà individuale, e possiamo affermare che uomini e donne sono tutti eguali dinanzi alla legge; ma questa eguaglianza non si può spingere fino al punto che la donna possa esercitare, indifferentemente, qualunque professione esertata dall’uomo. In altri termini l’uguaglianza di diritto fra l’uomo e la donna si tramuta in disuguaglianza di fatto per la differenza esistente fra l’organismo dei due sessi.
L’organismo della donna non è simile a quello dell’uomo per le funzioni della maternità, per le quali la natura l’ha preferita, e da questa differenza essenzialissima, che genera speciali funzioni fisiologiche, deriva la differenza delle attività fisiche e psichiche fra l’uomo e la donna, e quindi la diversa attitudine all’esercizio di non poche professioni.
Si è detto innanzi che la donna ha fibra più delicata, più sensibile e più impressionabile di quella dell’uomo; si è detto che ha natura più mite e arrendevole, e che ha più potente la forza del sentimento che quella della ragione. E qui aggiungiamo che essa è fisicamente più debole dell’uomo. Le espressioni sesso forte, riferita a quello maschile, e sesso debole, riferita a quello femminile, non sono state inventate, per vanagloria o per disprezzo, dall’uomo, che chiama anche il sesso femminile sesso gentile, ma sono nate spontaneamente, perchè corrispondono allo stato reale delle cose. La donna è debole, perchè tale è il suo organismo, per la speciale funzione della maternità, la quale fa invecchiare la madre di famiglia anche ai quarant’anni. Si può forzar la natura e cambiar l’organismo della donna in maniera che essa possa dedicarsi a qua-