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Ambe contempli e giubili
     Un’immortal matrona,
     E speri alfin ricingere
     La splendida corona,
     Che un angelo di Dio
     Che qui si noma Pio,
     35Viene ad offrirle in don.

Cevasco, il genio t’agita;
     Il monco mio pensiero
     Nella tua mente fervida
     Già bolle ed esce intiero.
     Deh! come è rozzo e basso
     Verso il mirabil sasso
     42Delle mie rime il suon!

O tu, del prode artefice
     Invidïata sposa,
     Alla rival magnanima
     Non esser mai gelosa,
     Ei non potrebbe amarte
     S’alla sua nobil arte
     49Sempre non è fedel.