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384 Firenze vecchia


Le strade della città erano tenute in uno stato deplorevole; ma allora non pareva, e ci si badava poco; perchè specialmente quelli che si recavano in altre città e le trovavano più mal tenute e più sudicie, Firenze pareva loro un torlo d’uovo! C eran però delle cose che disdicevano addirittura col nome di civiltà, di cui appunto godeva Firenze. Basterà citare fra tante altre, che la Comunità pagava dieci lire l'anno ad ogni caposquadra di birri dei quattro Commissariati, perchè si davan cura di far trasportare alla Sardigna i cani e i gatti morti trovati per le strade!

Un caposquadra rimasto come esempio di zelo fra i birri, fu Lorenzo Chiappini, al quale il Magistrato civico, con partito del 1O settembre 1783, assegnò il premio di dieci paoli, destinatogli come al «famiglio inventore dei trasgressori alla legge degli ingombri del suolo pubblico». Da questo Chiappini si vuole che discendesse Luigi Filippo d’Orléans!

Lo sconcio più grave era quello della Piazza di Santa Croce, ove dai conciatori si faceva la distesa delle pelli su degli stecconi per asciugarle, «che tramandavano pestifere esalazioni pregiudicevoli alla pubblica salute.» E non c’è da stentare a crederlo! Ma per quanto contro quella pestilenziale distesa protestassero e reclamassero gli abitanti della Piazza di Santa Croce fino dal 1783, e che la Comunità trasmettesse i loro reclami al Commissario del quartiere, le pelli si tornavano di quando in quando a distendere, come per tastare il terreno onde tentare di rimetter l’uso.

La pulizia delle strade, finché poi non fu data in appalto, si faceva dai forzati, che con la catena al fianco, legati a coppia, spazzavano le vie, recando tristezza e molestia col rumore delle loro catene.

Molti che da lontano sentivano il suono fesso delle catene cambiavano strada per non vedere quei disgraziati. Essi si distinguevano dal colore dell’abito: i gialli erano condannati a vita ed i rossi a tempo. Erano vestiti con la più grande e ripugnante ostentazione del disprezzo. Avevano la camicia di canapa rozza e grossa come la roba da balle. La