Pagina:Giuseppe Conti Firenze vecchia, Firenze 1899.djvu/59

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Nuovi proclami e sempre nuovi governi 47

Nuovi firoclaìììi e seinpre nuovi governi 47 cenza, perchè ne ingrandisse lo Stato Cisalpino. Regnanti e console si barattavan provincie e popoli, come i ragazzi fanno dei giuocattoli. E giacché li lasciavan fare, facevan bene. Il 15 ottobre 1800 i francesi rioccuparono la Toscana per conto della Spagna. La miseria era estrema, specialmente nel medio ceto a causa dei molti impiegati licenziati perchè d’opinioni contrarie alla repubblica, e dei commercianti che si trovavano in difficili condizioni per esser fermi i porti, ai quali non approdavan più i bastimenti che portavano il grano. Cosicché i francesi, per togliere una delle tante cagioni di malcontento, pensarono di occupare tutta questa gente, ridotta senza aver da mangiare facendo costruire un loggiato dalla parte esterna della porta alla Croce che fu di grande comodità quando nei giorni di mercato pioveva. Era però doloroso il vedere tante persone di civil condizione con le mani sanguinanti perchè non abituate a quella sorta di lavoro, e che in abiti puliti si piegavano a far da manuali e da facchini. Il 9 febbraio 1801 l’imperatore Francesco, fratello di Ferdinando III, rinunziò per sé e per i suoi discendenti al Granducato di Toscana ed alla parte dell’Isola dell’Elba che ne dipendeva. Il 21 marzo fu istituito legalmente il nuovo regno d’Etruria sotto lo scettro dell’infante Lodovico di Parma, e tutte le autorità laiche ed ecclesiastiche che ne furono informate, vi si assoggettarono con una specie di soddisfazione. Soltanto il colonnello De Fissou, governatore di Portoferraio, sostenuto e protetto dietro le scene dall’Inghilterra, che per pili loggiato della porta alla Croce.