Pagina:Giuseppe Conti Firenze vecchia, Firenze 1899.djvu/66

Da Wikisource.
54 Firenze Vecchia

54 Firenze Vecchia «vSolamente» continuò con la sua faccia verniciata il Del Benino «poteva calmare il nostro cordoglio quel nuovo monarca che ci viene annunziato; e S. M. Lodovico Primo poteva solo eccitare in noi i sentimenti di gioia e di letizia.» Ed ora bastano le citazioni, perchè si fa il viso rosso soltanto a leggerle, queste parole. I liberali veri se non amavano Ferdinando perchè soggetto all’Austria, non ebbero mai la viltà di fingere un dolore che non sentivano, come facevano coloro che gli si eran sempre protestati affezionatissimi sudditi ed umilissimi servitori. Che brava gente! Avvenuta così la cerimonia del giuramento, la città si preparò a ricevere i nuovi sovrani, non foss’altro per la curiosità di vedere coni’ eran fatti. Giovacchino INIurat, il più bel generale dell’esercito francese, che la teneva più dai realisti che dai giacobini, accompagnato da uno stupendo stato maggiore di generali e d’ufficiali, ed alla testa di tutta la truppa francese, andò a ricevere i sovrani davanti al parterre fuori di porta a San Gallo, facendo così un francese, ad un re di stirpe spagnola, gli onori di casa in una città italiana. Uno squadrone di dragoni francesi ed uno di polacchi poiché scortavano il re d’uno Stato italiano! — aprivano il corteggio di mezzo trotto, per far largo all’immensa folla, che spaventata si rifugiava contro i muri delle case. Il corteggio magnifico era chiuso da un plotone di cavalleria polacca preceduta dalla fanfara. E con questo apparato francese, spagnuolo e polacco, entrarono in Firenze i sovrani L’Arco di San Gallo edificato nel 1745 in onore di Francesco II duca di Lorena.