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Maria Luisa, Napoleone I ed Elisa Baciocchi 69

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assistere, insieme con essa, dal terrazzino di Palazzo Vecchio, sotto un ricco padiglione, al passaggio della processione del Corpus Domini. E come se questo fosse poco, dando ascolto ai vescovi che da tanto tempo si lamentavano contro «il vestire sfacciato delle donne» che osavano andare in chiesa coi cappelli colle penne, ebbe la disinvoltura di pubblicare questo curioso editto:

«Noi, Carlo Lodovico II Infante di Spagna
E Re d’Etruria.

Le giuste doglianze de’ nostri zelanti vescovi pervenuteci al trono contro l’immodestia di vestire, specialmente del sesso femminino, resta ormai scandalosa nelle chiese medesime, ad onta della loro vigilanza, predicazione e catechismo, ed hanno richiamato la nostra sovrana previdenza a coadiuvarli per impedire e togliere, per quanto da noi dipende, un sì fatto intollerabile abuso.

Perciò col presente editto avvertiamo i nostri amatissimi sudditi ad usare d’ora in avanti nella loro foggia di vestire la dovuta modestia cristiana, specialmente nelle chiese, ed a tralasciare in quelle, X indecente uso dei cappelli e di qualunque altro abbigli a mento seducente, con sostituire invece, per il bene della società, la vera semplicità e la modestia, non escludendo da tale avvertimento sempre più le persone del teatro, tanto per i balli che per la recita.

Attesa la fiducia dei nostri amatissimi sudditi, abbiamo creduto espediente di restringere la nostra suprema autorità a questo semplice avvertimento, convinti che per loro equivarrà ad un comando, senza obbligarmi ad addivenire ad ulteriori misure.

Dato da Palazzo Pitti,
il 19 agosto 1807.
Maria Luisa, reggente.»

Ma, povera donna, fece come quello che lavava il capo all’asino: perse ranno e sapone. Nel tempo che essa si dava