Pagina:Giuseppe Grassi - Saggio intorno ai sinonimi della lingua italiana (1821).djvu/137

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Relazione ha nell’uso un significato non solamente più nobile, ma più largo altresì di quello di rapporto, e però la narrazione d’un lungo viaggio, d’un gran fatto d’armi, d’un memorabile assedio, in somma d’ogni cosa che pigli dignità dal tempo e dalle circostanze, dicesi relazione, e non rapporto. Per lo contrario chiamiamo rapporto una succinta notizia di quello che è accaduto poco tempo prima, e di cui fummo testimonio o parte; un caporale, un capo di squadra, un comandante d’un corpo di guardia fa rapporto di quanto vide e fece durante la sua fazione; ma il racconto delle mosse d’un esercito chiamasi relazione. Un deputato del popolo fa rapporto in parlamento del parere di altri suoi colleghi sopra questa o quella quistione; un ministro vi fa la relazione dello stato delle cose del regno. Un grave serittore, il cardinal Bentivoglio, chiama relazioni le belle sue descrizioni delle province unite di Fiandra; chi le chiamasse rapporti scemerebbe la loro dignità. In fine rapporto sembra essere più pronto e però più breve di relazione, la quale vuol essere corroborata di molti particolari, e distesa con più bell’ordine. Questo sia detto quanto alla maggior larghezza del significato