Pagina:Giuseppe Grassi - Saggio intorno ai sinonimi della lingua italiana (1821).djvu/111

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nè si direbbe certamente che il cristiano si conosce ai lavori, e che Iddio ha lavorato il mondo colle sue mani: e tanto è vero che opera è più nobile di lavoro, che volendosi adoperar quella voce in mala parte fa mestieri chiamarne d’altronde la significanza, aggiungendole gli epiteti di bassa, servile, faticosa, cattiva ecc.: e per lo contrario volendosi elevare la voce lavoro conviene darle la consolazione di nobile, glorioso ecc. ecc. La bassezza di questa rispetto a quella d’ opera si fa ancor più evidente ne’ derivati, poichè lavoratore, lavoratrice, lavorante, lavoriera, lavoreria, lavorazione non si adoperano se non nel significato di lavori di coltivazione, e d’altre opere manuali, ed il verbo stesso lavorare quando è posto assolutamente non ha altro significato che quello di coltivar la terra.

Fatica è più di lavoro, in quanto che quella è un effetto di questo, e però quando viene posta per opera o per lavoro ne accresce la forza, accennando quella maggior difficoltà, o quella stanchezza che si provò nell’operare o nel lavorare.

Travaglio poi si discosta affatto dai tre vocaboli sopracitati, poichè non è opera, nè lavoro,