Pagina:Giuseppe Grassi - Saggio intorno ai sinonimi della lingua italiana (1821).djvu/153

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cagion dell’impiego pressochè indistinto delle due voci: m’ingegnerò tuttavia di dimostrarla. Un prode soldato, che ha sempre versato nei quartieri e ne’ campi della guerra, viene introdotto in una splendida conversazione; uomini e donne gli si fanno intorno ad accoglierlo, ad onorarlo; sopraffatto egli da questi modi arrossisce ad ogni inchiesta, balbetta le risposte, e si rannicchia confuso in un canto; poverino, esclamano le donne che hanno il sentimento d’ogni gentilezza, egli è timido; nè direbbero mai egli è pauroso.


TOSSICO - VELENO.


Queste due voci nel loro senso proprio e naturale differiscono ben poco l’una dall’altra; nel figurato assai più: veleno si prende per ogni cosa che sia per fare o faccia grave danno, e mortale, quindi per odio rabbioso che minaccia o spira morte, e per eccesso di passione, che strascini l’uomo all’estremo, e però si dice il veleno dell’amore, e non il tossico; il veleno, e non il tossico, delle parole; animo avvelenito, e non attossicato; ond’è che veleno è voce di stil nobile, e poetico; tossico