Pagina:Giuseppe Grassi - Saggio intorno ai sinonimi della lingua italiana (1821).djvu/22

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e dove sembra che più se gli accosti, viene ancor differenziato dalla necessità d’esser contrapposto a chiedere o a domandare, e dall’indole del suo uffizio, che è quello di esprimere un consenso, col quale due cose differenti vengono ad essere conguagliate, mentre che concedere esprimendo pur esso un consenso, non pareggia in nulla chi lo da a chi lo domanda.

Bella proprietà e grande ricchezza ad una lingua è l’avere altrettanti vocaboli quante sono le varie idee o concomitanti o accessorie, dalle quali vien sempre accompagnata la principale, ossia la caratteristica, e gran segno di povertà è il rimanersi allo schietto necessario de’vocaboli che esprimono una generalità. Per questo rispetto io porto opinione, che la lingua nostra avanzerebbe d’assai le lingue romane sorelle, ove ella potesse vantaggiarsi di tutte le sue ricchezze, e non fosse perpetuo zimbello ora dei moderni corruttori, che le buttano in volto il fango straniero, ora de’ pedanti, che la stringono e la martoriano entro le fasce della sua prima età, contendendole il crescere, e vietandole d’ampliarsi col secolo, e colla filosofia. E per tornare alla ricchezza relativa della lingua nostra, vedi, o lettore, di quanti bei modi essa