Pagina:Giuseppe Grassi - Saggio intorno ai sinonimi della lingua italiana (1821).djvu/26

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voci venute nella lingua coi riti latini della Chiesa, e adoperate talvolta dagli antichi scrittori per vaghezza di latinismo, non sono propriamente dell’ uso, e non han corso nel favellar comune: «quello solo è vero gaudio, dice il Cavalca, che è da creatore a creatura;» e pressoché tutti gli esempi degli antichi autori dimostrano, che questa voce venne particolarmente usata ad esprimere l’allegrezza cristiana, o quel senso di contentezza che reca nell’ anima de’ fedeli la contemplazione delle cose celesti: i poeti poi se ne valsero nel vero significato del latino gaudium, perchè la forma quasi insolita aggiunge gravità alla parola, e la fa a luoghi più poetica d’allegrezza. Dicasi lo stesso di letizia, la quale corrisponde a gioja, ma vien lasciata anch’essa ai poeti, ed ai predicatori; a quelli, perché nessun aiuto è mai troppo a variare tutti i concetti, e le imagini della calda loro fantasia; a questi, acciò che vestano alcuna volta di riverenza latina i profani, e troppo sentiti significati della gioja.

Se alcuno de’ lettori desiderasse un cenno intorno alle etimologie di queste voci, gli basti il sapere che allegrezza è da allegro, e questo dal lat. alacer che fra i suoi significati ebbe