Pagina:Giuseppe Sordini Il duomo di Spoleto.djvu/20

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16 giuseppe sordini


Dal Bracceschi, come è noto, derivò direttamente il Leoncilli. Ai loro volumi largamente attinsero il Serafini, il Campello e l’Ughelli; da tutti poi discesero il Cadolini, il Fontana e il Sansi. Strano assai, però, è che il Serafini, l’Ughelli e il Fontana, i quali non solo lessero, ma trascrissero, e due di essi stamparono anche il Decreto in questione, non si accorgessero che trattavasi semplicemente della istituzione e dotazione della Canonica e di null’altro. Il Vescovo Andrea, infatti, scrisse nel suo Decreto, dopo una breve introduzione:... ego Andreas sancte spoletine sedis provisor indignus admodum rogatus ab universo clero et populo eiusdem sedis ut per institutionem normae canonicorum eam sublimassem, quorum justae petitioni dare consensum negare nolens sed totius bone voluntatis affectum prebens dignum duxi omnibus fidelibus Christi notificare qualiter et quibus inpensis beneficiis prefatam ecclesiam statutis sanctorum patrum commendavi. Parole semplici, rozze, ma chiare, nelle quali è espressa tutta intiera la sostanza dell’atto.

E sarebbe bastato, del resto, por mente soltanto allo scopo del Decreto, dichiarato in maniera così esplicita in quelle parole, tenuto conto del tempo, per non dubitare punto che la istituzione così solenne di una Canonica, non potesse aver luogo in chiesa diversa dalla episcopale. E che la chiesa, in cui Andrea stabiliva la Canonica, fosse già episcopale e dedicata, non a S. Primiano, come sognarono alcuni, ma alla Vergine, ne abbiamo nel Decreto stesso la prova incontrastabile.

Dice, infatti, Andrea, poco dopo le parole citate di sopra, che egli istituisce la Canonica ob honorem sancte et intemerate virginis Marie atque omnium Sanctorum et ob remedium omnium parentum nostrorum nec non omnium fidelium christianorum et eorum omnium quorum corpora infra cimiterium praefatae ecclesiae sanctae Marie requiescunt, vel deinceps in eodem humata fuerint ecc.1. Egli, dunque, con la sua istituzione, non solo intende di onorare la santa e intemerata Vergine Maria e tutti i Santi, ma intende altresì di far del bene anche alle anime di tutti coloro che sono e


  1. Vedi il Decreto riportato in appendice.