Pagina:Giustizia (Mario Rapisardi).djvu/100

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92 giustizia

Un suon d’orgie e di fieri gemiti. Ed ella, sopra
Le ginocchia piegando il teschio, affretta l’opra:
Un’ampia coltre nera di velluto, che ingombra
Con ricchi ondeggiamenti l’arido piano. L’ombra
15S’avanza, ed ella cuce: infaticabilmente
Mena tra le falangi rigide il rilucente
Ago d’acciaro, e l’aureo fil che mai non si spezza
Tira tira con alta mano al lavoro avvezza.
E più e più s’addensano, s’addensan l’ombre; ed ella
20Assidua sgobba al raggio d’una vermiglia stella.
L’opera è presso al fine; e già fornita; scocca
Un’ora; ed ella, a un ghigno dilatando la bocca,
Balza, la coltre stende, gli stinchi scricchiolanti
Agita al ballo, e l’aure empie di strilli e canti.

25―Voi che in seta ed in velluto
Sbadigliando le groppe adagiate,
E su lane istoriate
Strascinate augusti il piè,