Non però de la Patria essa è men degna,
Men generosa e forte,
Se in altri campi e sotto ad altra insegna
60Sa dispregiar la morte.
Oh viva! E tu fra tanto a la gentile
Ammassa oro, e con epa
Digiuna su’l piccone e su’l badile,
64Sozza canaglia, crepa.
O, se l’ora notturna ozio concede
A le tue membra fiacche,
Corri a mugghiar del vecchio nume al piede
68Le tue preci vigliacche.
Ma non più, ma non più nascer vedrai
Su’l consueto strame
Il novo Dio: troppo ha sofferto omai
72Dal freddo e da la fame;