Pagina:Gli amori pastorali di Dafni e Cloe.djvu/4

Da Wikisource.




PROEMIO DELL’EDITORE




Il romanzo di Dafni e Cloe dee leggersi una volta l’anno, diceva Goethe; ma questo romanzo, direm noi, si fa da ciascuno una volta sola nella vita.

È il destarsi dei sensi, l’ingresso all’amore. La casistica cattolica vorrebbe opporsigli; ma con queste sue vive opposizioni spesso, senza volerlo, fa quel che Licenia fece con Dafni.

Il Villemain, con la solita eloquenza, oppone gli amori cristiani di Paolo e Virginia a questi pagani dei due pastori; ma Emilio Montègut gli dimostra bene che gli uni son l’eccezione, gli altri la regola.

Piace tanto il riandare questa nascita del piacere che Leopoldo Burthe, morendo, tratteggiava con ispirito le avventure di Dafni e Cloe, ed Hetzel, morto il disegnatore, giovane troppo, ne ornò una splendida ristampa della versione di Amyot. (Paris, 1862. in foglio). Noi le facemmo illustrare da nostri artisti, meno splendidamente; ma per avventura assai argutamente.

Il Caro condusse la sua versione sopra un testo a penna, e questa è buona ragione per