Pagina:Gli amori pastorali di Dafni e Cloe.djvu/46

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ragionamento ii. 35

sorta: insomma non era possibile nè d’aggiungerlo, nè di pigliarlo; laonde stanco per esser vecchio, come mi vedete, mi appoggiai sopra la mia mazza, e guardando ch’egli non se n’uscisse, lo presi a dimandare: de’ quai sei tu, mal fanciullo? che cerchi tu di qua? donde è questa tua sicurtà di così saccheggiare i giardini altrui? A questo, nulla mi rispose; ma più presso facendomisi, cominciò molto vezzosamente a ridere, ed a tirarmi delle coccole di mortella, le quali secondo che mi percotevano, così mi pareva, che la stizza mi scemassero, tanto che tutto raddolcito cominciai a desiderar di averlo in mano, e di carezzarlo; perchè lusingandolo giurai, che lo lascerei andare per l’orto dovunque gli aggradisse, che gli donerei degli altri pomi, quanti ne volesse, e che gli darei licenza che scotesse tutti gli alberi che v’erano; e se non gli bastava di cogliere fiori con mano, che li mietesse colla falce, purchè una sol volta mi baciasse. Allora di nuovo ridendo d’un riso pieno di fuoco, mandò fuora una voce, che le rondini, i lusignuoli, ed i cigni, sebben fossero vecchi come son io, non l’hanno sì dolce: Fileta, disse egli, a me nulla fatica, e molto diletto sarebbe a baciarti; perciocchè più grato fora a me d’esser baciato, che a te di ringiovenire; ma considera bene, se la grazia che tu chiedi, si conviene agli anni tuoi. Baciato che tu m’avrai, bisognerà che mi segua, e non mi potrai nè seguir, nè giungere, perciocchè la vecchiaia t’aggrava, ed io sono alato, e leggiero, e piuttosto s’aggiungerebbe uno sparviero, piuttosto un’aquila, o qual si sia velocissimo uccello. Io non sono già fanciullo, sebben fanciullo ti paio; ma sono antico di tempo, e ti conobbi per infin quando pascevi presso a’ paduli di Tebe una gran masseria di vacche: io t’ero appresso quando sotto a que’ faggi cantavi per amor di Amarilli; ma tu non mi vedevi, bench’io fossi tuttavia con esso lei: io son quegli, che la ti diedi per isposa: per me n’hai tu sì bella famiglia di figliuoli, che sono oggi tutti sì buoni bifolchi, e sì sperti agricoltori. Allora era io sempre con voi due; ora sono sempre con Dafni e con la Cloe. Questi sono il mio gregge; e poichè la