Pagina:Gli amori pastorali di Dafni e Cloe.djvu/83

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72 dafni e cloe

Dafni notava pe’ fiumi, la Cloe si lavava per le fontane, egli sonava a contesa co’ pini; ella cantava a gara co’ lusignuoli; insieme cacciavano pe’ grilli, pigliavano delle cicale, coglievano dei fiori, scotevano gli alberi, mangiavano le frutte. Già s’erano alcuna volta coricati ignudi, e postisi ambedue a giacere sopra una pelle di capra, e facilmente ne sarebbe la Cloe femmina divenuta, se non che Dafni, dubitando del sangue, e temendo non l’appetito lo trasportasse, non permetteva troppo spesso che la si spogliasse, di che la Cloe forte si meravigliava, ma non s’ardiva per vergogna di domandare la cagione. Questa state ebbe la Cloe un gran numero di richieditori; e molti di molti lochi tenevano pratica con Driante di averla per moglie, dei quali altri lo presentavano, ed altri assai cose gli promettevano. Nape, per le molte offerte molto sperando, consigliava che si dovesse maritare, e che più non si tenesse per casa, dubitando poco più che s’indugiasse, che pascendo, in qualche fratta o in qualche fossato lasciasse la sua verginità, e con quattro meluzze, o con un mazzo di fiori si facesse marito un qualche male arrivato: dove maritandola si farebbe lei padrona di casa, ed essi ne trarrebbono di molti donativi, per lasciare al lor proprio e legittimo figliuolo; perciocchè poco prima era lor nato un figliuolo maschio. Ma Driante, con tutto che le parole di Nape alcuna volta lo movessero, e più li doni che gli si offerivano, promettendo ciascuno per sè cose maggiori, che non si richiedevano a dare per una fanciulla guardiana di pecore; tuttavolta considerando, che la vergine era di più alto merito che d’essere isposa di contadini, e che trovandosi per avventura i veri parenti di essa, ne sarebbono per sempre felici, intratteneva di giorno in giorno di dar loro risposta; ed in questo mentre si beccava su quei presenti che gli si davano. Erasi quasi la Cloe avveduta di queste pratiche, e ne stava oltremodo dolente; ma per non farne dispiacere al suo amante, si teneva di dirgliene: pure all’ultimo, che Dafni la pregava, e molto la stringea, conoscendo che più dolore avea non sapen-