Pagina:Gli elogi del porco.djvu/43

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xl.

Porco immortal! Bestia per sin superha
     D’aver Tullio, e Marzial Panegiristi,
     312Con Giuvenal, lingua ad ognun sì acerba.

Di te più volte i Dei furono visti
     Far uso allor, che vollero vendette,
     315E aprir nel Mondo oscuri giorni, e tristi.

Arcadia il fa, che fu tanto alle strette,
     D’Erimanto lo sà la selva annosa,
     318Lo san di Meleagro le saette;

Quando la Dea Diana disdegnosa
     Contro Oeneo, che dispregiarla ardio,
     321Mosse un Cignal di forza spaventosa.

Al Popol d’Heraclea, già sacra al Dio
     Figlio di Giove, e dell’incauta Alcmena,
     324Il Coccodrillo era nefando, e rio.

Mostro, che ammorba l’infiorata, e amena
     Sponda del Nil, nato a tremendo orrore
     327Dell’Uom, di cui sempre la pancia ha piena;

E perchè il Porco il mobile megliore
     Era in Egitto onde ridurlo a morte,
     330Passava in lode, ed in comune onore.