Pagina:Gli epigrammi le satire, il Misogallo di Vittorio Alfieri (1903).djvu/163

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il misogallo 155


Il Padre Santo esclama: Dalli dalli,
Agli empj, ai ladri, ai miscredenti, ai pravi
Ammazza-preti, ammazza-donne ignavi,
Reprobi, e schiuma delle inferne valli.
Cantano i Galli in rauco suon: Si abbatta
Quell’Idra Santa, quella Roma, or vile,
Che in sen gl’iniqui inganna-mondo appiatta.
Ben dicon ambo in lor discorde stile:
Ma pria che il Papa, annullisi la matta
Licenza atroce Gallica servile.


EPIGRAMMA VI.

16 decembre 1792.

Pari all’imprese i premi ognor vorrei;
Anzi un po’ più; per cinque darei sette.
Così fa il Papa, ch’ora ai suoi promette,
Ogni testa di Gallo un Agnus Dei.

SONETTO XX.

18 decembre 1792.

Ferro, torchj, destrieri, inchiostro, e tede,
E tripartiti nastri, e scalzi fanti,
E in barbarica lingua balbettanti
Oratori, che al tema tolgon fede:
Tai di guerra apparecchi, a se ben vede
Or la torbida Europa sovrastanti;
E di Gallesca libertade i pianti
Ogni contrada udirsi in sen già crede.
Trema ogni abbiente; il non abbiente esulta:
Giunto è il regno de’ cenci; osa pur tutto
Tu, che temer non puoi confisca, o multa. —
Sì mostruoso rio servaggio brutto,
Che a libertà vera e sublime insulta,
Dei Semi-ingegni, e Semi-lumi è il frutto.

EPIGRAMMA VII.

29 decembre 1792.

Dan battaglie i Francesi giornalmente,
E le perdano, o vincan, poco importa;
Ma ciò sol mi conforta,
(E in questo il loro Gazzettier non mente)