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178 vittorio alfieri


EPIGRAMMA XV.

14 febbraio 1795.

Ch’eran pria schiavi i Galli, il dicon essi;
Ch’ora il son più, lor tristo oprar cel dice:
Che il saran sempre, dubitar non dèssi,
Poichè il passato l’avvenir predice.

EPIGRAMMA XVI.

14 febbraio 1795.

Maschie a vicenda e femmine lor rime
Usano i Galli, e ognuna ha il suo marito.
Ritrovato sublime,
Per cui sempre han lor carme ermafrodito.

SONETTO XXXVI.

20 febbraio 1795.

L’Uom, che minor d’altr’Uom si estima, è spesso,
(Mercè sua fiacca opinïon fallace)
Non che ad altrui, minore anco a se stesso,
E, inerte vela, senza vento ei giace.
Ma chi il contrario inverecondo eccesso,
Figlio di stolta ebra impotenza audace,
Spinge a stimarsi, con dileggio espresso
D’ogni altro; a ogni altro quegli inver soggiace.
In tai due estremi, due vicine genti
Stanno, gl’Itali, e i Galli: ambo son poco;
Nulla quei, tutto questi in sè veggenti.
Pur ridestarsi può divino fuoco
In quelle, ov’arse un dì, robuste menti;
Non mai destarsi, ove impudenza è giuoco.

EPIGRAMMA XVII.

25 febbraio 1795.

Fantoccini son sempre i Galli stati:
Fantoccini eran dianzi incipriati;
Fantoccini or fetenti insanguinati.