Pagina:Gli epigrammi le satire, il Misogallo di Vittorio Alfieri (1903).djvu/28

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LXII.

Dietro un ritratto miniato dell’autore.

11 maggio 1795.

Chi fu, che fece e che mertò costui? —
Tentò il coturno; in cui
Fors’ebbe ei pregio il non valore altrui.

LXIII.

9 giugno 1795.

Vuoti il capo, le man, la borsa e il cuore,
Pur vi pensate, o re, di rimanere?
Chi vi paga, or vi avverte, pel suo onore,
Che non si tiene il trono col sedere.
Di virtù vuoti, di giustizia e fede,
Liberi farvi, o popoli, sperate?
Stupido o tristo è ben tra voi chi ’l crede.
Mai non si ammoglia il vizio a libertate.
Dunque, quai siete, state,
Popoli e re, che l’un l’altro mertate.

LXIV.

29 giugno 1795.

Crudo è lo scherzo, che vien fatto a voi,
Risibili mezz’uomini insolenti,
Che in gorgheggi i testicoli scambiate.
Ma più rio scherzo, o gorgheggianti eroi,
Ite facendo all’italiane genti
Voi, che quelle in testicoli cangiate.

LXV.

24 luglio 1795.

Il raccoglier brutture per le strade
Arte ell’è, senza dubbio, men fetente,
Che il raccogliere in mente
Quanto al dì d’oggi in nostra Europa accade.