Pagina:Gli epigrammi le satire, il Misogallo di Vittorio Alfieri (1903).djvu/73

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satire 65


SATIRA SESTA.

L’EDUCAZIONE.

.....Res nulla minoris
Constabit patri, quam filius.


Juven., Sat. VII, v. 187.


Pel padre omai la minor spesa è il figlio



Signor Maestro, siete voi da Messa? —
Strissimo sì, son nuovo celebrante. —
Dunque voi la direte alla Contessa.
Ma, come siete dello studio amante?
Come stiamo a giudizio? i’ vo’ informarmi
Ben ben di tutto, e chiaramente, avante. —
Da chi le aggrada faccia esaminarmi.
So il Latino benone: e nel costume
Non credo ch’uom nessun potrà tacciarmi. —
Questo vostro Latino è un rancidume.
Ho sei figli: il Contino è pien d’ingegno,
E di eloquenza naturale un fiume.
Un po’ di pena per tenerli a segno
I du’ Abatini e i tre Cavalierini
Daranvi; onde fia questo il vostro impegno.
Non me li fate uscir dei dottorini:
Di tutto un poco parlino, in tal modo
Da non parer nel mondo babbuini:
Voi m’intendete. Ora, venendo al sodo,
Del salario parliamo. I’ do tre scudi;
Che tutti in casa far star bene io godo. —
Ma, Signor, le par egli? a me, tre scudi?
Al cocchier ne dà sei. — Che impertinenza!
Mancan forse i Maestri, anco a du’ scudi?
Ch’è ella in somma poi vostra scïenza?
Chi siete in somma voi, che al mi’ cocchiere
Veniate a contrastar la precedenza?
Gli è nato in casa, e d’un mi’ cameriere;
Mentre tu sei di padre contadino,
E lavorano i tuoi l’altrui podere.


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