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capitolo vii - la signora tuttavia. | 275 |
trebbe ravviare senza troppa difficoltà. Monza non era più lontana che venti miglia: 1 Fermo era separato dalle donne; 2 quando si prendessero 3 buoni alleati, senza dei quali Don Rodrigo sentiva di non poter far nulla a quattro miglia del suo castellotto, l’impresa non era disperata. V’era però ancora di mezzo un cappuccino; ma si sarebbe veduto fino a che segno egli era da temersi.
«Ora mio bravo e fedel Griso,» disse Don Rodrigo, «non bisogna metter tempo in mezzo. Ho bisogno di sapere al più presto presso a chi, in qual parte di Monza costei è andata a posarsi; e tu devi andare sul luogo a pigliarne informazioni sicure.»
«Signore...»
«Che è, Griso? non ho io parlato chiaro?»
«Signore illustrissimo... io son pronto a dar la vita pel mio padrone, ma so anche ch’ella non vuole arrischiare troppo i suoi sudditi.»
«Ebbene, non sei tu sotto la mia protezione?»
«Qui sono sicuro, qui Vossignoria illustrissima è conosciuta, e tutti mi portano rispetto; ma in Monza, s’io fossi riconosciuto... Sa Vossignoria che, non dico per vantarmi, ma sa che chi mi potesse consegnare alla giustizia, 4 crederebbe di aver fatto un gran colpo?»
Don Rodrigo stette un momento sopra pensiero. È una certa consolazione per chi considera lo stato insopportabile di angoscia e di terrore, in cui 5 a quei tempi gli uomini arditi e perversi tenevano i deboli, il vedere che i perversi pure 6 erano in continua angoscia, e dovevano starsi sempre, come si dice, con l’olio santo in saccoccia. Ma D. Rodrigo, dopo 7 un breve silenzio, 8 fece con buone ragioni vergognare il Griso della sua pusillanimità.
«Che diavolo!» disse D. Rodrigo, «tu mi riesci ora un can da pagliajo, che non fa che abbajare sulla porta, 9 guardandosi indietro se quei di casa lo 10 spalleggiano, e non ardisce di allontanarsi quattro passi ? Ebbene, piglia 11 con te un pajo di compagni... il Pelato, e... il Saltafossi... e