|
capitolo ix - tomo ii |
321 |
fuori del pecorile il beccajo, a cui l’ha venduta in quel momento.
1La festa ingenua di Lucia, e la sua aria 2 fiduciale era3 un rimprovero4 e una distrazione terribile per la Signora; la quale tosto interruppe alcune semplici parole di affetto e di riconoscenza, che5 l’innocente tutta peritosa aveva incominciate; protestò di non voler ringraziamenti, e postasi in aria di premura e di mistero, le annunziò che l’aveva fatta chiamare, per comunicarle cose molto importanti. Lucia si fece tutta attenta, e Geltrude, ripetendo la lezione del suo infernale maestro, cominciò ad impastocchiarla6 con una storia misteriosa,7 di pericoli e di speranze, di mezzi posti in opera da lei, di ostacoli, di ajuti: tutto per liberare Lucia dalla persecuzione di D. Rodrigo, e per farla essere tranquillamente sposa di Fermo; accennando molto di più8 che non dicesse, e allegando motivi di prudenza per non dir tutto, ripetendo ad ogni momento che un po’ di coraggio e molta precauzione poteva tutto salvare, e una picciola indiscrezione perder tutto;9 che l’occasione era pronta, e10 per coglierla non bisognava perder tempo;11 e terminò con dire che12 le bisognava in quel momento un uomo, da cui potesse aspettarsi un consiglio fidato e un ajuto operoso, che13 il solo uomo del mondo che fosse da ciò era quel padre guardiano, dal quale Lucia era stata scorta al monastero; che ella aveva14 bisogno di parlare con lui, ma che le mancava il mezzo di farlo avvertire con sicurezza, giacché dopo d’aver riandate tutte le persone, tutti i modi per questa spedizione, trovava in tutti il pericolo di farsi scorgere, di sventare il segreto, di metter sull’avviso quelli a cui importava il più di tener tutto nascosto, e di perdere cosi l’opportunità, anzi di avvicinare i pericoli: che insomma per condurre bene a fine questa faccenda, era necessario che Lucia prendesse un po’ di risoluzione, si snighittisse, e facesse tosto, e segretamente
Manzoni, Gli sposi promessi |
|
21 |
- ↑ [Geltrude] La Signora (lacuna)
- ↑ di Lucia
- ↑ Sic.
- ↑ terribile
- ↑ [Lucia] l'innocente aveva incominciate [vergogno] con verecondia
- ↑ impastocchiare
- ↑ interrotta di mezze confidenze
- ↑ di
- ↑ e terminò con dire che per avere un consiglio sicuro e un
- ↑ non conve
- ↑ A margine, in penna: «. punto fermo».
- ↑ per avere un consiglio fidato, e una [via | cooperatore dilige] cooperazione
- ↑ quest'uomo
- ↑ [prepara] in punto una lettera [per] con cui lo chiamava, ma che non aveva un mezzo per fargliela tenere