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220 | gli sposi promessi - tomo ii |
mento venne. Un bel mattino il Marchese annunziò a Geltrude che in quel giorno il Signor... ecclesiastico mandato dal vicario delle monache, verrebbe ad esaminare la sua vocazione. Ma come quella 1 conferenza avrebbe avute conseguenze serie, e Geltrude vi doveva esser sola con l’ecclesiastico, cosi il Marchese 2 stimò che fosse necessario aggiungere all’annunzio 3 qualche avvertimento, che lasciasse una impressione nell’animo della figlia, e le 4 servisse di compagnia e di guardia 5nell’assenza forzata d’ogni altro custode.
«Orsù, Geltrude,» diss’egli; «finora voi vi siete diportata da angelo: ora si tratta di coronar l’opera. Oggi voi dovete fare un gran passo: pensate che da esso dipende l’onore di vostro padre, della famiglia, il vostro, e il vostro destino di tutta la vita. Tutto quello che si è fatto finora si è fatto di vostro consenso, anzi 6 a vostra 7 richiesta. Se in tutto questo frattempo vi fosse nato qualche pentimento, qualche dubbio, avreste dovuto manifestarlo; ma ora, 8 voi ben vedete che non è più tempo di far ragazzate. Io mi sono impegnato, 9 in faccia al mondo, e mi sono impegnato perché voi mi avete dato motivo di credere, di esser certo che 10 poteva impegnarmi senza rischio di avere una smentita. Ricordatevi che la più picciola esitazione che voi potreste mostrare oggi, mi porrebbe nella necessità di scegliere fra due partiti dolorosi: 11 o di rinunciare alla mia riputazione, lasciando credere che 12 io ho preso leggermente una leggerezza vostra per una ferma risoluzione, 13 che ho 14 fatte tante pubblicità senza riflessione... che so io... che 15 ho preteso far violenza alla vostra vocazione... o di svelare i veri motivi della16 richiesta che voi avete fatta, 17 e del vostro pentimento. II primo partito non può assolutamente stare con ciò che debbo a me e alla casa. Astretto di appigliarmi al secondo, dovrei anche poi 18 trattarvi come una figlia colpevole, che avrebbe 19 corrisposto al primo perdono con un’altra gravissima colpa...»
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